giovedì, gennaio 14, 2010

Diario di Davide Lovato: 19 luglio 2009

Antefatto: Al momento di comprare il biglietto, qualche giorno prima della partenza, l'impiegato delle ferrovie ci dà molti consigli utili e cerca di aiutarci come può. Non ho mai visto un dipendente di Trenitalia prodigarsi tanto per aiutare i passeggeri.
Sarà stata la stima per gli interrailers o i soldi che abbiamo speso per il biglietto? Fate finta di non sapere la risposta.


Partiamo verso le 22 da Udine per Monfalcone, dove aspettiamo per qualche ora il treno per Budapest, facendoci nel frattempo un giro per questa cittadina con gli zaini sulle spalle.
Il mio compagno di viaggi è Simone Faraci, mio coetaneo, conoscenza derivatami dall'amicizia con Bardi ed Enea.
Seduti sulla piazza di Monfalcone, prima di prendere il treno, parliamo di coppie aperte, scambisti, e ci chiediamo a vicenda se conosciamo qualche swinger.

Treno per Budapest:
come giustamente mi fa notare il Fara, il vero ingresso in Europa avviene al momento in cui siamo saliti sul notturno per Budapest.
Incontriamo infatti ragazzi danesi ubriachi che ad ogni passaggio di frontiera cercano il passaporto nelle mutande, croati che tornano a Zagabria, una ungherese che riparte dall'Italia e degli spagnoli che si fanno l'interrail in 7 e si sono fatti anche la t-shirt.
Parliamo con uno di questi, Hermano (dubito che si chiami in un modo che nella sua lingua significa fratello, ma devo far contento Fara, che vuol sapere tutti i nomi delle persone incontrate).
Parliamo di destinazioni, di differenze tra vari popolazioni in Spagna (baschi, catalani..) e tra le regioni italiane.

1 commento: